Storia del Cacao

"Gli aromi di cioccolata, di vaniglia, del rame scaldato e della cannella che si uniscono danno alla testa, sono molto invitanti. Il gusto vivo e terrestre delle Americhe, il profumo piccante e resinoso delle foreste pluviali. È così che viaggio ora, come facevano gli aztechi nei loro rituali sacri. Messico, Venezuela, Colombia. La corte di Montezuma. Cortés e Colombo. Il cibo degli dei, che spumeggia e ribolle nel vasellame da cerimonia. L'amaro elisir della vita."

 - Chocolat, J. Harris
  Sapete che il cacao è l'antica «bevanda degli dei»? All’interno di una polpa asprigna è racchiuso l’oro delle antiche civiltà precolombiane: i semi di cacao.   
    Scopriamo insieme la storia dell'amaro elisir della vita!                                  

 ORIGINI
   Tutto ha inizio 4000 anni a.C. in America centro-meridionale, dove l’albero del cacao cresce spontaneamente lungo il bacino dell’Orinoco e del Rio delle Amazzoni.

   Gli Incas e i Toltechi ne fanno grande uso, ma all'inizio del 1600 sono i Maya ad intraprenderne la coltivazione nella penisola dello Yucatan.

   Secondo i racconti dei personaggi al seguito di Cortés, l’albero del cacao è ritenuto simbolo di fortuna, sia perché i suoi frutti sono delle vere e proprie monete, sia perché da essi si estrae un succo, consumato dopo i pasti per le sue virtù nutritive.

   Il 30 luglio 1502 segna la data di scoperta del cacao, giorno in cui Cristoforo Colombo riceve in dono dagli Aztechi anche la loro moneta, dei semi di cacao il cui nome è Amygdalae pecuniariae, ovvero "mandorle di denaro". 

  Quando Colombo sbarca sull'isola di Guanja, al largo dell'Honduras, gli indigeni lo accolgono offrendogli una tazza di xocolatl, una bevanda dal sapore intenso ed amaro. Il nome verrà poi sostituito nel 1735 da Carlo Linneo in THEOBROMA CACAO (dal greco theos, dio, e bróma, cibo), in ricordo alle antiche civiltà maya e azteca. 

   Nel 1519 l'imperatore Montezuma accoglie Hernán Cortés, giunto dalla Spagna per conquistare la Nuova Terra. Credendo nel ritorno del dio Quetzalcóatl prevista proprio in quell'anno, Montezuma versa in coppe d'oro il cosiddetto "cibo degli dei" e offre ai nuovi arrivati una bevanda a base di cacao, farina di mais e spezie, come il peperoncino. 

   Al ritorno dal Nuovo Mondo, gli Spagnoli introducono in Europa l'uso del cacao. I frati, grandi esperti di miscele e infusi, sostituiscono il pepe ed il peperoncino con lo zucchero e la vaniglia, creando una bevanda dolce e gustosa, con l’aggiunta di anice e cannella.

UNA MODA EUROPEA 
   La nuova moda del cioccolato si espande rapidamente in altre nazioni europee, ma il cacao resta un prodotto per le classi più abbienti. La Francia è il primo Paese, dopo la Spagna, a cedere al fascino della nuova bevanda: diluito con il latte, e non più con l'acqua, il cioccolato prende il nome di cioccolatte, la cui preparazione diventa un cerimoniale nell'ambiente di corte.
 
  verso il 1646, il cioccolato approda in Germania grazie a uno studioso di Norimberga, rimasto deliziato durante un soggiorno napoletano. Nel 1657 anche gli inglesi scoprono il cioccolato, e a Londra le bevande al cacao sono vendute in locali pubblici specializzati: i chocolate-drinking houses. Nel 1674 la capitale inglese è la culla di un’invenzione storica: il cioccolato solido, da degustare in "rotolo alla spagnola" o in pastiglie.  

   I semi di cacao vengono introdotti in Piemonte e Torino, a partire da fine '600, diviene la capitale italiana della cioccolata. La prima licenza italiana per l'apertura di una bottega di cioccolata risale al 1678, quando Giò Battista Ari ottiene l’autorizzazione e il brevetto di Casa Savoia per esercitare l'arte del cioccolatiere. In questo periodo compaiono le prime fabbriche di cioccolato, che subentrano ai monasteri e ai conventi.
 
L'INDUSTRIA DEL CIOCCOLATO
   Nel 1732 in Francia, Dubuisson inventa la tavola orizzontale riscaldata con il carbone a legna, rendendo più efficiente il lavoro dell'operaio addetto alla frantumazione del cacao. 

   Nel 1778 nasce la prima macchina raffinatrice della pasta di cacao a funzionamento idraulico. All'inizio del 1800, in Inghilterra, vengono impiegate le macchine a vapore per macinare i semi di cacao: inizia così la produzione industriale.

  In Olanda, si deve a Coenraad Van Houten l'invenzione della polvere di cacao e il brevetto di una pressa idraulica che consente di estrarne il burro. La bevanda comincia a diventare più fluida e quindi più gradevole.

   Alla fine del 1800, lo svizzero Daniel Peter aggiunge al cioccolato del latte condensato, ottenendo un prodotto di consistenza solida. Nello stesso periodo, un altro svizzero, Rudolph Lindt, sviluppa un metodo nuovo e originale per raffinare il cioccolato, procedimento che oggi chiamiamo concaggio. Il risultato è estremamente fine: Lindt lo chiama "chocolat fondant", un cioccolato con la consistenza e gli aromi a cui siamo abituati.


Fonte: Piccola Enciclopedia del Cioccolato Ed. Rizzoli

1 commento:

  1. Una storia antichissima, quella del cioccolato... Una storia che per me non poteva mancare in un blog dedicato alla "bevanda degli dei"! Ire ;-)

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